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- Adelasia del Vasto, nota anche come Adelaide, Azalaïs o Adelasia Incisa del Vasto (Piemonte, 1074 – Patti, 16 aprile 1118), fu la terza moglie di Ruggero d'Altavilla e la madre di re Ruggero II. Fu reggente della Gran Contea di Sicilia dal 1101 al 1112.
Biografia
Adelasia del Vasto (o Adelaide del Vasto) era figlia dell'aleramico Manfredi (o Manfredo), fratello di Bonifacio del Vasto, marchese di Savona e della Liguria Occidentale.
Nel 1087 Adelasia sposò a Mileto, in Calabria, il gran conte normanno Ruggero I di Sicilia, suggellando così un'alleanza tra aleramici e normanni.[1]
Adelasia giunse al porto di Messina in pompa magna su navi da cui sbarcarono dote, scorta e un nutrito seguito di suoi conterranei piemontesi che l'avevano seguita per insediarsi nella parte centro-orientale dell'isola. Fu una prima avanguardia di un flusso migratorio poi massicciamente favorito per decenni fino al XIII secolo, ancora oggi testimoniato dall'esistenza di alcune isole linguistiche alloglotte nel cuore della Sicilia, chiamate colonie lombarde, dove si parla un antico dialetto Gallo-Italico.
La reggenza
Dopo la morte del marito nel 1101, Adelasia divenne reggente della Contea di Sicilia, prima in nome del figlio Simone di Sicilia (morto nel 1105) e poi, fino alla maggiore età del figlio, Ruggero II (sino al 1112). Nel periodo di reggenza si circondò di consiglieri conterranei, tra cui il fratello Enrico del Vasto (che aveva sposato Flandina, figlia del marito), e di altra origine, fra cui soprattutto Cristobulo.
Il Mandato di Adelasia
Fu durante il periodo di reggenza che redasse ciò che oggi è conosciuto come il documento cartaceo più antico d'Europa. È il cosiddetto "Mandato di Adelasia", scritto nel 1109. Si tratta di un documento bilingue, in greco nella sezione superiore e in arabo in quella inferiore, con cui si ordinava ai vicecomitali della terra di Castrogiovanni di proteggere il monastero di San Filippo di Demenna, sito nella valle di San Marco. Adelasia adottò la carta perché non si trattava di un diploma o di un privilegio ufficiale, per i quali veniva adoperata la più solenne pergamena, ma piuttosto di un atto di natura transitoria. L'uso della carta era già stato mediato dal mondo arabo. Il documento, prima conservato presso l'abbazia di San Filippo di Fragalà, venne poi acquistato dall'Archivio di Stato di Palermo, dove si trova tuttora[2].
Regina di Gerusalemme
Nel 1113 sposò in seconde nozze Baldovino I di Gerusalemme, divenendo Regina di Gerusalemme. Le speranze di Adelaide che suo figlio Ruggero II potesse ereditare il regno di Gerusalemme si rivelarono mal riposte, perché il nuovo matrimonio correva il grave rischio di essere annullato, visto che Baldovino risultava ancora marito della sua seconda moglie Arda d'Armenia (un'armena che aveva ripudiato); inoltre il re aveva già speso tutta la dote di Adelaide per pagare il soldo arretrato delle sue truppe e non aveva quindi grandi speranze di incamerare granché d'altro. A tutto ciò si aggiunga la noia della vita di corte per Adelaide, abituata ai fasti della corte normanna siciliana, per cui, approfittando di una grave malattia di Baldovino, il Legato pontificio Arnolfo strappò al re il consenso per l'annullamento del matrimonio con Adelaide, malgrado Baldovino non fosse favorevole a rinunciare alla preziosa alleanza con i Normanni di Sicilia.
Nel 1117 Adelaide tornò in Sicilia portando con sé per la prima volta in suolo italiano i religiosi che seguivano la regola dell'Ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo, i cosiddetti Carmelitani - ordine religioso sorto in Terra Santa - ai quali si era legata ancora di più in seguito alle sofferenze derivate dalla separazione matrimoniale. Subito dopo l'arrivo in Sicilia, i Carmelitani fondarono chiese e monasteri il primo in assoluto a Messina in contrada Ritiro, luogo di sepoltura anche di Antonello da Messina e poi a Trapani, a Palermo, e da lì in tutta Italia e poi in tutto il mondo. Questo atto religioso che diede risalto e universalità ai Carmelitani, non fu l'unico segno della sua spiritualità cristiana. Finì la propria vita a Patti facente parte della Città metropolitana di Messina presso un convento religioso pur non prendendo mai i voti, dove morì il 16 aprile dell'anno seguente.
Le spoglie di Adelasia vennero tumulate nella cattedrale di Patti, dove ancora oggi si ammira la tomba in stile rinascimentale.
Matrimoni e discendenza
Adelasia del Vasto sposò nel 1087 Ruggero I di Sicilia, del quale fu la terza e ultima moglie e al quale diede quattro figli:
Simone (1093 - 1105), Conte di Sicilia;
Matilde, che sposò Rainulfo di Alife;
Ruggero (1095 - 1154), futuro Re di Sicilia e successore del padre;
Maximilla (+ post 1137), che sposò Ildebrandino Aldobrandeschi
Da Baldovino I di Gerusalemme, sposato nel 1113, non ebbe figli (il matrimonio fu annullato).
La disputa sulle origini familiari
Le sue origini familiari sono state oggetto di molte controversie fra gli studiosi di genealogie. Già il normanno Orderico Vitale la diceva erroneamente filia Bonefacii Liguris. Gli storici danno però credito a Goffredo Malaterra, biografo ufficiale del conte Ruggero I d'Altavilla, che la indica come: nepotem Bonifacii, famosissimi Italorum marchionis, filiam videlicet fratris eius. Secondo le cronache siciliane Adelasia sarebbe stata spogliata dei suoi beni dallo zio e sarebbe fuggita in Sicilia. La vicenda del re, che sposa una povera orfanella, potrebbe però essere leggendaria. Sembra più verosimile che dopo la morte nel (1079) di Manfredi del Vasto, padre di Adelasia, e di Anselmo, fratello di Manfredi, Bonifacio sia diventato tutore di Adelasia e ne abbia combinato il matrimonio nel 1089 (e per questo Orderico lo indica come padre). Per il matrimonio sarà stata versata una congrua dote in quanto esso era parte di ampi rapporti diplomatici, commerciali e militari fra gli Aleramici e i Normanni.
Tuttavia, secondo la legge salica, seguita dagli aleramici Del Vasto, la terra era proprietà (spesso indivisa) dei soli figli maschi; Adelasia non poté quindi portare in dote feudi piemontesi e ciò spiegherebbe la leggenda della sua spoliazione. Il fratello di Adelasia, Enrico del Vasto compare nel 1097 assieme a Bonifacio in una donazione alla canonica di Ferrania nel retroterra savonese, dimostrando, così che i propri diritti ereditari erano ancora in vigore. Una sua sorella sposò Giordano, figlio illegittimo di Ruggero I, suo marito.
Note
^ «Alla conclusione di tali matrimoni non furono estranei moventi di ordine politico: Ruggero I veniva insediando gli immigrati in una zona della Sicilia gravitante intorno all'Etna, zona che stava a cavaliere tra l'area occidentale abitata da Arabi e quella orientale popolata da Greco-Bizantini. Era suo interesse legare alla dinastia e ai conquistatori franco-normanni l'affine elemento italico, in cui primeggiavano i del Vasto, e fare di questi elementi etnici di origine latino-germanica un contrappeso agli altri due elementi, l'arabo e il greco, esistenti nell'isola». E. Pontieri da Adelasia del Vasto, ad vocem, Dizionario Biografico degli Italiani, Treccani.
^ Musei e Archivi Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive., leviedeitesori.com
- Adelheid von Savona, auch Adelayda, Adelaydis, Adelasia (* 1072; † 18. April 1118 in Patti) war Gräfin und Regentin von Sizilien und Königin von Jerusalem.
Leben
Adelheid war eine Tochter des Markgrafen Manfred von Savona. 1089 heiratete sie Roger I., den Grafen von Sizilien. Sie war die dritte Ehefrau Rogers. Mit ihm hatte sie zwei Söhne, Simon (1093) und Roger (1095). Nach dem Bericht des Gaufredus Malaterra wurden zwei Schwestern der Adelheid mit den Söhnen Rogers I. aus dessen früherer Ehe, Gaufredus und Jordanus, verlobt. Da Gaufredus vor Erreichen der Ehemündigkeit an Lepra starb, konnte nur die Ehe des Jordanus feierlich vollzogen werden.[1]
Nach dem Tod ihres Mannes im Jahre 1101 übte sie die Regentschaft zunächst für Simon (bis zu dessen Tod 1105) und dann für Roger aus, bis letzterer als Roger II. im Jahre 1112 selbst die Herrschaft übernahm. Eine Reihe von meist griechischen Urkunden, in denen sie Adelasia genannt wird, dokumentierten ihre erfolgreiche Regierung, in der sie den verschiedenen ethnischen Einheiten gerecht zu werden verstand. Während Roger I. keinen festen Regierungssitz hatte, wählte Adelheid Palermo als Residenz.
Anschließend zog Adelheid nach Jerusalem, wo sie 1113 Balduin I., den König von Jerusalem heiratete. Nachdem sie 1117 von diesem aus innenpolitischen Gründen verstoßen worden war, kehrte sie nach Sizilien zurück, wo sie 1118 starb. Beigesetzt ist sie in der Kathedrale S. Bartolomeo in Patti.
- Adelaide del Vasto (Adelasia, Azalaïs) (c. 1075 – 16 April 1118) was countess of Sicily as the third spouse of Roger I of Sicily, and Queen consort of Jerusalem by marriage to Baldwin I of Jerusalem. She served as regent of Sicily during the minority of her son Roger II of Sicily from 1101 until 1112.
Family
She was the daughter of Manfred del Vasto (brother of Boniface del Vasto, marquess of Western Liguria, and Anselm del Vasto). Her uncle held much political clout in the region of Liguria–a document relating the deeds of Roger I described him as “that most renowned marquis of Italy.” [1] Her father's family was of Frankish descent of a branch of the Aleramici, sharing a common descent from Aleramo of Montferrat with the Marquesses of Montferrat. Her brothers founded the lines of the Marquesses of Saluzzo, of Busca, of Lancia, of Ceva, and of Savona.
Her paternal grandparents were Teto II del Vasto, and his wife Bertha of Turin, daughter of margrave Ulric Manfred II of Turin.
Countess consort of Sicily
In 1089, Adelaide married Roger I while her sister married Roger's Illigitimateate son Jordan. Roger I died in 1101, and Adelaide ruled as regent of Sicily for her young sons Simon and Roger II. Adelaide herself was quite young when she became regent; she was only about 26 years old at the time.[2] During her tenure, the emir Christodulus rose to preeminence at the court and Palermo was settled as the capital of the realm.
Almost immediately after Adelaide assumed the position of regent, rebellions broke out in parts of Calabria and Sicily.[3] The writings of the Norman monk Orderic Vitalis recount that Adelaide put an end to these episodes of insurgency with severity.[4] The use of great force in suppressing such rebellions, however, did not tarnish her reputation as a ruler. In fact, Abbot Alexander of Telese's history of Roger I describes Adelaide as “a most prudent woman, [she] exercised the cares of the government and ruled over the county.” [5] A Greek and Arab charter from 1109 describes Adelaide as “the great female ruler, the malikah of Sicily and Calabria, the protector of the Christian faith.” [6]
Adelaide's older son, Simon, was enthroned when he reached the appropriate age (around 8 or 9 years old) but died in 1105, leaving Adelaide regent again until Roger II reached his majority in 1112.[7] Adelaide's second son, Roger II, took control over control of the kingdom in 1112, but there is evidence that Adelaide continued to play a central role in the governing of the island as her signature can still be seen on official documents even after 1112.[8]
Adelaide, and Roger II after her, chose to rule with the help of local officials, rather than importing a retinue of foreign advisors recognizing the great advantage in their familiarity with the island, its people and its cultures.[9] Similarly, she was careful to donate generously to the local Greek monasteries on Sicily as a way of currying favor with the pre-existing religious authorities.[10]
Either through her influence or under her regency, her brother Henry del Vasto was granted Paternò and Butera. Henry (Enrico) was married to Flandina daughter of Count Roger I. of Calabria and Sicily.
Queen consort of Jerusalem
Meanwhile, in Jerusalem, after the death of Baldwin's first wife Godehilde during the First Crusade, Baldwin married an Armenian noblewoman traditionally known as Arda. Arda was useful in an alliance with the Armenians while Baldwin was Count of Edessa, but when he became King of Jerusalem in 1100 he seemed to have little use for an Armenian wife, and Arda was forced into a convent around 1105.
In 1112 a new marriage was sought for the king. Arnulf of Chocques, Latin Patriarch of Jerusalem, suggested that Baldwin marry Adelaide, as Roger II was now old enough to rule Sicily alone. Baldwin sent ambassadors to Sicily, and somewhat hastily agreed to any terms which Adelaide might have; Adelaide demanded that their son, should they have one, inherit Jerusalem, and if they had no children, the kingdom would pass to her own son Roger II. Adelaide brought with her an enormous amount of badly needed money, as well as some Muslim archers and a thousand other Sicilian soldiers.
Adelaide was already well into middle age and no new heir was immediately forthcoming. The king was blamed for a bigamous marriage (as Arda was still alive) and the Patriarch Arnulf was deposed. Pope Paschal II agreed to reinstate him in 1116, provided that he annul the marriage between Baldwin and Adelaide. Baldwin agreed, after falling ill and assuming that renouncing his sin of bigamy would cure him. In 1117 the annulment was performed at Acre, and Adelaide sailed back to Sicily.
Adelaide died on 16 April 1118 and was buried in Patti. Roger II was outraged at the treatment of his mother and never forgave the Kingdom of Jerusalem. Almost thirty years later, Roger still refused to give assistance to the Crusader states during the Second Crusade. William of Tyre wrote of the impact of the incident: “Adelaide’s son was angered beyond measure, because she had been sent back. He conceived a mortal hatred against the kingdom and its people. Other Christian princes in various parts of the world, either by coming in person or by giving liberal gifts, have amplified our infant realm. But he and his heirs at the present time have never become reconciled to us to the extent of a single friend word. Although they could have relieved our necessities by council and aid far more easily than other prince, yet they have always remembered their wrongs and have unjustly avenged upon the whole people the fault of a single individual.”
- Adélaïde del Vasto (Adelasia ou Azalaïs) (vers 1075-1118) est une comtesse sicilienne devenue reine de Jérusalem appartenant à la grande famille des Alérame (en italien Aleramici). Elle est fille de Manfred, marquis de Savone (-1079) et d'Agnès de Vermandois. Elle est la nièce de Boniface del Vasto, marquis de Savone. Ses frères sont ancêtres des marquis de Saluces, Savone, Ceva et Lancia.
Par son mariage en 1089 avec le Normand Roger de Hauteville, elle devient comtesse de Sicile et, à la mort de son mari en 1101, elle assure la régence de ses fils jusqu'en 1112. Elle est la mère du comte Simon de Sicile et du futur roi Roger II de Sicile, fondateur de la monarchie sicilienne.
Veuve en 1101, et encore jeune, elle se remarie, en septembre 1113, avec Baudouin de Boulogne, roi de Jérusalem, avec la promesse que Roger II hériterait du royaume de Jérusalem. Mais Baudouin avait, pour se marier, répudié sa précédente épouse et le Saint-Siège annula finalement le mariage en 1117. Adélaïde fut alors renvoyée en Sicile, ce qui provoqua la colère de son fils.
Adélaïde mourut le 16 avril 1118 et fut ensevelie dans la cathédrale de Patti.
Débat sur ses origines familiales
Ses origines familiales font l'objet de controverse entre les généalogistes. Déjà le Normand Ordéric Vital la disait avec erreur filia Bonefacii Liguris. Les historiens donnent cependant crédit à Geoffroi Malaterra, chroniqueur du comte Roger Ier de Sicile et de son frère Robert Guiscard : neptem Bonifacii, famosissimi Italorum marchionis, filiam videlicet fratris eius. Selon les chroniques siciliennes, Adélaïde aurait été spoliée de ses biens par son oncle Boniface del Vasto et aurait fui avec ses frères et sœurs en Sicile. Le roi, qui épouse une pauvre orpheline, ne pourrait être cependant que légendaire. Il semble plus vraisemblable qu'après la mort en 1079 de Manfred del Vasto, père d'Adélaïde, et d'Anselme, frère de Manfred, Boniface soit devenu tuteur d'Adélaïde et aurait arrangé son mariage en 1089 (ce serait pour cela qu'Ordéric Vital l'indique comme son père). Pour le mariage, il aura été versé une importante dot, en plus de rapports commerciaux, militaires et diplomatiques entre les Aleramici et les Normands d'Italie du Sud et de Sicile. Toutefois, selon la loi salique, suivie par les Aleramici del Vasto, la terre était propriété (souvent indivisible) des seuls enfants masculins ; Adélaïde ne pouvait donc avoir en dot des terres féodales, et ceci pourrait expliquer la légende de sa spoliation. De même, son frère Éric apparait en 1097 avec Boniface dans une donation de Ferrania dans le territoire de Savone, démontrant ainsi que ses droits héréditaires sont encore en vigueur.
- Adelheid del Vasto of Adelheid van Savona of Adelheid van Montferrat (ca.1075-1118) was gravin van Sicilië (1089-1113) en koningin van Jeruzalem (1113-1117).
Levensloop
Adelheid was de dochter van Manfred del Vasto, broer van Bonifatius van West-Ligurië, de meest bekende markies van Italië. Zij was een telg uit het huis der Aleramiden. Savona is een deel van Ligurië.
Als ze veertien jaar was, werd zij de derde vrouw van Rogier I van Sicilië. In 1101 stierf Rogier en werd ze regent voor haar twee jonge zonen, Simon (†1105) en Rogier II. Alhoewel haar capaciteiten in het begin in vraag werden gesteld, bleek ze na verloop van tijd een "groot heerser".
Intussen zat koning Boudewijn I van Jeruzalem in financiële problemen en was op zoek naar een partner met veel geld, nochtans was hij getrouwd met Arda, de dochter van Thoros van Armenië. Hij beloofde Adelheid hemel en aarde. Zij ging in op zijn voorstel op voorwaarde dat hun toekomstige zoon of indien dit niet zou gebeuren, Rogier II de titel van koning van Jeruzalem zou erven. Boudewijn werd in 1116 ernstig ziek en werd geconfronteerd met zijn belofte. Na zijn herstel werd de kaart van bigamie getrokken, met steun van paus Paschalis II en werd Adelheid terug naar Sicilië gestuurd. Een jaar later stierf ze.
Rogier II was in die mate verbolgen over de manier waarop zijn moeder werd behandeld, dat hij later weigerde enige steun te geven aan de Tweede Kruistocht of hulp aan andere kruisvaardersstaten.
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